CLAUDIA ROCCHINI SI RACCONTA ALLA VIGILIA DEL SUO PROSSIMO TOUR FOTOGRAFICO A PAVIA

Si è concluso sabato 12 maggio il primo tour fotografico di Pavia organizzato dalla fotografa Claudia Rocchini in collaborazione con Nikon e Profoto (sponsor tecnici), PmStudioNews (media sponsor) e GuidePavia.it che ha combinato l'apprendimento sul campo di nozioni fotografiche con la conoscenza degli elementi storico artistici della nostra città grazie alla presenza di una guida turistica abilitata.
Per saperne di più abbiamo fatto quattro chiacchiere con la fotografa pavese che ha condiviso in questo post alcuni dei suoi scatti.
Claudia dopo questa prima intensa giornata di attività dove la fatica è passata in secondo piano rispetto alle intense emozioni che hai provato, che bilancio puoi tracciare?
"Direi un bilancio più che positivo, considerato che è un nuovo format e che - pur essendo incentrato sulla fotografia - prevede anche la presenza di una Guida turistica per dare indicazioni storico artistiche: un approccio che se da una parte è senza dubbio coinvolgente, dall'altra rischiava di distrarre dagli scatti.
E i fotografi, si sa, si distraggono facilmente, tutti presi a cogliere l'attimo. La sfida era quella di stimolarli a usare non solo gli occhi ma anche le orecchie...
E tutti i sensi in generale, vista anche la pausa pranzo da Ferrari.
Inoltre al Tour era presente  - in incognito - anche un photoeditor di riviste nazionali che ha partecipato e si è resa disponibile a fare valutazioni degli scatti dei partecipanti durante il post evento, nel gruppo chiuso su Facebook dedicato agli allievi dei miei corsi, su cui do riscontri agli scatti dopo ogni workshop."
"Sentirsi turisti nella propria città" è ciò che hai detto in un post pubblicato il giorno successivo al tuo tour fotografico. Qual'è il segreto per emozionarsi ancora di fronte alle numerose bellezze che quotidianamente ci offre la nostra città?
"Dedicarsi alle rotture di schema. Percorrere strade che di solito non si fanno mai. Praticare l'elogio della lentezza, passeggiare invece di camminare.
Osservare invece di guardare distrattamente e velocemente, lasciando indugiare lo sguardo in attesa magari del cambio di luce che da lì a poco arriva, e che ci dona riprese inaspettate..."
Pavia e turismo sono parole ben lontane dal diventare sinonimi. quali ritieni possa essere la ricetta giusta per il rilancio della città?
"Domandone cui non so rispondere. O meglio, lo saprei, ma sconfinerei nella politica. Io faccio solo fotografie. Mi chiedo però come sia possibile se chiedi a un non pavese cosa sa di Pavia, ti dirà "Ah sì, Pavia, la Certosa e Annabella". La nostra città è conosciuta soprattutto per un monumento che neanche è sito nel nostro Comune e un'attività commerciale. Chiediamoci i motivi.
Penso che la fotografia possa dare un grosso aiuto, e la formula del Tour fotografico che propongo è stata pensata anche in chiave turistica, per attrarre con la sua completezza: in un solo giorno vedi il meglio di Pavia, impari a fotografarla, ti vengono date nozioni storico artistiche e ti si porta a pranzo, a prezzo popolare in convenzione, in una delle più rinomate trattorie pavesi.
Le istituzioni potrebbero e dovrebbero tenere maggiormente in considerazione la fotografia, al di là delle mostre su grandi maestri che peraltro sono già stati esposti in mezza Italia, Milano compresa.
A tal proposito, approfitto dell'occasione per ringraziare Angelo Gualandi, Assessore all'Urbanistica, che del tutto inaspettatamente ci ha aperto le porte della Sala Consiliare e della giunta, facendoci anche da Cicerone per parte del corso."
Il tour fotografico che hai organizzato è stato una buona palestra per chi vuole avvicinarsi alla fotografia o migliorarsi in questo campo. che cosa ci puoi dire in proposito
"Il Tour è pensato per stimolare i partecipanti a tenere in considerazione le basi della fotografia, praticabili con qualsiasi attrezzatura, smartphone e tablet compresi: composizione, gestione della luce, punto di ripresa, e postura in primis.
Troppe volte ci si incaponisce sulla tecnica fotografica o, peggio, sulla tecnologia degli strumenti utilizzati  - "che impostazioni usi" - senza considerare le basi della fotografia, da cui non si può prescindere. Se in uno scatto, per fare un esempio estremo, rendi benissimo la golden hour, ma tagli mezza cupola al Duomo, quello scatto è da cestinare".
Per un fotografo saper cogliere l'attimo è fondamentale, in particolare nelle situazioni impreviste che nel corso del tuo tour si sono immancabilmente presentate. Ce ne vuoi parlare rivelandoci qualche consiglio che hai dati ai tuoi allievi?
"In un tour fotografico cittadino gli imprevisti riguardano soprattutto persone e situazioni che ti trovi a voler fotografare. Nel nostro caso ci siamo imbattuti in un matrimonio italo camerunense in San Michele.
Molti degli invitati indossavano abiti favolosi, da immortalare. In questi casi mi raccomando di chiedere il permesso e far firmare liberatorie, soprattutto se son presenti bambini. Laddove non è possibile, è sempre preferibile evitare di pubblicare gli scatti o se si decide di rischiare, rendersi disponibili a cancellarli senza discussioni o atteggiamenti da lesa maestà. C'è la convinzione diffusissima che tutto ciò che è apparentemente pubblico non sia soggetto a privacy, e quindi liberamente fotografabile e pubblicabile. Non è così. Faccio un esempio: un conto è un scatto della folla in un gay pride con partecipanti ripresi da lontano e non riconoscibili (diritto di cronaca), un conto è zoomare su qualche partecipante rendendolo riconoscibile. Ricordo sempre un esempio che mi fece Grazia Neri: inaugurazione dell'Orient Express, il fotografo scattò una bellissima fotografia di una coppia che si stava baciando davanti al treno in partenza. La foto venne pubblicata ovunque, peccato che i due fossero amanti e scoppiò un casino, con richieste di risarcimento danno e annessi e connessi".
Sabato 16 giugno è in programma il tuo secondo tour fotografico a Pavia. Alla luce della tua prima esperienza manterrai il format attuale oppure ci saranno delle novità?
"Il format rimane uguale, eventuali modifiche si valuteranno durante la giornata, anche in relazione alle condizioni climatiche. La pioggia, per esempio, da molti vista come un ostacolo in realtà ci permette riprese molto suggestive, e fortunatamente Pavia ci offre molteplici punti di ripresa al coperto, che permettono di svolgere il Tour in ogni condizione climatica."
Tra gli scatti dei partecipanti al tuo tour, quali ti hanno colpito maggiormente?
"Quelli che si sono sforzati di cercare visioni differenti rispetto alle tradizionali. E' una sfida che ho lanciato ai partecipanti: io sono pavese, dunque è difficile emozionarmi con scatti che immortalano panorami e soggetti per me visti e stravisti. Fateli pure, ma sforzatevi di cercare anche visioni differenti. E devo dire che in molti sono riusciti nell'impresa. C'è uno scatto in particolare che mi ha colpito per la sua semplicità compositiva e immediatezza interpretativa: è la "solita" ripresa del Duomo dal borgo basso, ma che include un salvagente arancione che spunta dal frame. E' uno scatto molto simbolico, peraltro fatto da un non pavese". 

Commenti