LA FOTOGRAFA PAVESE VIOLA CAPPELLETTI SI RACCONTA TRA CREATIVITA' E PROGETTI FUTURI
Oggi vi presentiamo la fotografa pavese Viola Cappelletti (su Instagram col nick @viola_cappelletti) le cui foto di Pavia abbiamo spesso avuto l'onore di condividere nella nostra galleria.
Ecco la sintesi dell'intervista che ringraziamo di averci concesso.
Ecco la sintesi dell'intervista che ringraziamo di averci concesso.
Viola ammirando i tuoi scatti la prima domanda è d'obbligo: com'è nata la tua passione fotografica?
"E' nata 6 anni fa, iniziando dalla voglia di fotografare paesaggi e architetture: sono ingegnere ed architetto e quindi la prima passione è stata l'osservazione dell'ambiente costruito e naturale e la volontà di volerlo rappresentare. Fin da bambina ero appassionata delle arti figurative, tra cui pittura e disegno (alle elementari copiavo i quadri dei grandi pittori con le mie piccole tempere!) poi da grande con la fotografia ho trovato il mio modo di descrivere la realtà."
Esplorando la tua galleria su Instagram si rimane affascinati dai ritratti che hai realizzato ad alcune modelle in location suggestive in giro per l'Italia, ci racconti questa esperienza?
"Il ritratto mi ha sempre affascinata, ma inizialmente lo avevo tralasciato per paura: fare un ritratto di una persona è sempre un momento delicato, è necessario "saper vedere" ancora di più di quanto non succeda in un paesaggio/architettura.
E' necessario saper "chiedere il permesso" ed avvicinarsi; inoltre i miei modelli di riferimento sono elevati in capacità, facendomi percepire il mio lavoro come non adeguato. Dopo questa titubanza iniziale, ho però cominciato a fare i primi ritratti, che sono ultimamente diventati la mia prima attività. Girando per l'Italia coniugo quindi le mie due passioni: i luoghi ed il ritratto. Faccio infatti ritratti ambientati in angoli caratteristici, anche se non necessariamente fortemente riconoscibili o caratterizzati, così da mantenere le persone al centro dell'attenzione. E' un'esperienza che è stata possibile grazie ai social network, che usati nel modo giusto sono un'eccezionale opportunità di lavoro."
E' necessario saper "chiedere il permesso" ed avvicinarsi; inoltre i miei modelli di riferimento sono elevati in capacità, facendomi percepire il mio lavoro come non adeguato. Dopo questa titubanza iniziale, ho però cominciato a fare i primi ritratti, che sono ultimamente diventati la mia prima attività. Girando per l'Italia coniugo quindi le mie due passioni: i luoghi ed il ritratto. Faccio infatti ritratti ambientati in angoli caratteristici, anche se non necessariamente fortemente riconoscibili o caratterizzati, così da mantenere le persone al centro dell'attenzione. E' un'esperienza che è stata possibile grazie ai social network, che usati nel modo giusto sono un'eccezionale opportunità di lavoro."
Le atmosfere create dai tuoi paesaggi urbani sono l'altro tema forte della tua galleria su Instagram, come nascono queste foto?
"Come già detto, nascono da una deformazione professionale.
I luoghi consentono di meditare, osservare con calma... hanno altri modi e tempi per essere catturati. quindi questa seconda faccia del mio lavoro mi consente di mettere in campo altri modi di vivere."
I luoghi consentono di meditare, osservare con calma... hanno altri modi e tempi per essere catturati. quindi questa seconda faccia del mio lavoro mi consente di mettere in campo altri modi di vivere."
Hai partecipato a numerose mostre fotografiche sia collettive che in forma individuale. Che emozioni ti dona questo aspetto della tua professione? Potresti dirci se sei rimasta legata ad una mostra in particolare?
"Proprio in questi giorni, a partire dal 5 gennaio e per tutto il mese fino al 4 febbraio, partecipo ad una collettiva che si tiene presso il Centro Commerciale Montebello, che è la ventunesima mostra in cui espongo dei miei lavori. Esporre è sempre un momento intimo: si porta sotto gli occhi di tutti il prodotto di una particolare sensazione che ha condotto a realizzare questo specifico lavoro.
Un'esposizione è molto diversa dalla pubblicazione su un social, dove ci si cela dietro la tastiera e pertanto il confronto è indiretto. Toccare con mano un'immagine è un'esperienza più completa e per questo più emozionante: avere in mano una stampa di una mia immagine è un momento speciale, agganciarla alla parete sapendo che amici e sconosciuti la potranno toccare lo è ancor di più; è un misto di gioia e curiosità: "cosa penserà chi vede questa immagine? che sensazione proverà?"(nella foto Viola Cappelletti).
Un'esposizione è molto diversa dalla pubblicazione su un social, dove ci si cela dietro la tastiera e pertanto il confronto è indiretto. Toccare con mano un'immagine è un'esperienza più completa e per questo più emozionante: avere in mano una stampa di una mia immagine è un momento speciale, agganciarla alla parete sapendo che amici e sconosciuti la potranno toccare lo è ancor di più; è un misto di gioia e curiosità: "cosa penserà chi vede questa immagine? che sensazione proverà?"(nella foto Viola Cappelletti).
"La mostra cui sono rimasta più legata è la prima: in Santa Maria Gualtieri nell'autunno 2013. All'epoca non credevo possibile esporre le mie fotografie, ma la sera dell'inaugurazione vedere Santa Maria Gualtieri gremita, con la gente in piedi, m ha fatto capire che stare sulla propria strada porta sempre frutti."
Potresti darci qualche consiglio per migliorare l'approccio alla fotografia?
"I consigli potrebbero essere tanti: studiare, osservare, non avere paura, avere pazienza... parlo di alcune di queste cose sul mio blog, dedicato alla fotografia, che sto portando avanti dall'estate scorsa, sperando di dare una mano a chi sta iniziando e vuole capire alcuni fondamenti, così come a chi fotografa già da un po' ma non si è mai dedicato ad approfondire certi argomenti di dettaglio.
In particolare in un articolo ho riassunto quelli che secondo me sono i consigli principali per diventare un fotografo. Ma probabilmente l'unico vero consiglio è amare quello che si fa in modo positivo"
In particolare in un articolo ho riassunto quelli che secondo me sono i consigli principali per diventare un fotografo. Ma probabilmente l'unico vero consiglio è amare quello che si fa in modo positivo"
I social network e Instagram in particolare stanno registrando un'esplosione della "passione" fotografica, da fotografa professionista quale sei che rapporto hai con questa piattaforma?
"Su Instagram ho un profilo aziendale, dove vengo contattata da futuri clienti; il social è anche importante per scambiare opinioni e catturare suggestioni su generi e stili, quindi per migliorare sempre un po' le mie possibilità... non dimentico mai che sentirsi "arrivati" è sempre sbagliato, ma che giorno dopo giorno si cresce e si migliora sempre."
Il tuo sito internet www.violacappelletti.it/fotografia è strutturato in diverse sezioni (grafica, siti web, video, fotografia eventi e ritratto, paesaggi in foto, eventi e mostre, ecc.) è il segno rivelatore dei tanti lati della tua creatività?
"Faccio talmente tante cose che mi è risultato difficile sintetizzare più di così: accanto alla fotografia di ritratto e di paesaggio, che come abbiamo già visto sono le due facce della mia attività professionale da fotografa, faccio lavori più "creativi", mentre altri sono destinati ad esposizioni. Inoltre mi dedico anche a lavori di grafica (loghi, biglietti da visita, ecc.) creo siti internet e faccio video. Cito solo due miei lavori video: "I Pavesi's Karma", realizzato con molti amici pavesi che mi hanno supportata nella stesura testo/regia/riprese/montaggio di questo lavoro, tra cui l'associazione "Mei Stò In Burgh"; e "Balla", video realizzato per un concorso su disabilità e superamento dei limiti, grazie al supporto della Fondazione Teatro Gaetano Fraschini (il video ha vinto il secondo premio). Vedere le persone ridere, commuoversi, emozionarsi guardando il prodotto del mio lavoro mi riempie di gioia ed è una spinta a crescere sempre di più, passo dopo passo."
Per concludere, ci riveli quali sono i tuoi progetti futuri?
"Migliorare come ritrattista. Ritrarre persone comuni che pensano di non meritare una foto, perché "piene di difetti", che invece si scoprono belle: l'emozione che provo nel vederle sorridere quando vedono il risultato è impagabile! Studiare: a breve seguirò un ottimo corso di postproduzione fotografica a Roma. Inoltre da qualche tempo, nei ritagli delle mie varie attività, mi dedico allo studio del disegno (a mano libera e digitale con tavoletta grafica), in particolare approfondendo la rappresentazione di luci ed ombre, che mi serve molto anche per la parte fotografica e video.
Dovete sapere che uno dei tanti motivi per cui fotografo è la mancanza di pazienza nel disegno ed il fatto di essermi sempre ritenuta poco dotata in tal senso; avendo invece seguito alcuni corsi dedicati a questi argomenti ho invece scoperto di poter creare lavori ben fatti, che spero un giorno di poter integrare con le mie fotografie:sono sempre stata appassionata della possibilità di ibridare la fotografia con la manipolazione grafica, quindi chissà... anche questa potrebbe essere una direzione da seguire. Infine ultimo ma non ultimo, essere grata, sempre, per ogni gradino, ogni emozione, ogni giorno."
Dovete sapere che uno dei tanti motivi per cui fotografo è la mancanza di pazienza nel disegno ed il fatto di essermi sempre ritenuta poco dotata in tal senso; avendo invece seguito alcuni corsi dedicati a questi argomenti ho invece scoperto di poter creare lavori ben fatti, che spero un giorno di poter integrare con le mie fotografie:sono sempre stata appassionata della possibilità di ibridare la fotografia con la manipolazione grafica, quindi chissà... anche questa potrebbe essere una direzione da seguire. Infine ultimo ma non ultimo, essere grata, sempre, per ogni gradino, ogni emozione, ogni giorno."
Commenti
Posta un commento