VISITIAMO IL MUSEO PER LA STORIA DELL'UNIVERSITA' DI PAVIA
Oggi vi accompagniamo alla scoperta del Museo per la Storia dell'Università di Pavia con una guida d'eccezione, la direttrice Prof. Lidia Falomo Bernarduzzi che ringraziamo per la Sua disponibilità.
Prof. Falomo, partiamo dai titoli di coda dell'ultima importante iniziativa del Museo Storico dell'università di Pavia: la presentazione del volto di Alessandro Volta secondo le tecniche di ricostruzione forense.
Prof. Falomo, partiamo dai titoli di coda dell'ultima importante iniziativa del Museo Storico dell'università di Pavia: la presentazione del volto di Alessandro Volta secondo le tecniche di ricostruzione forense.
"Le collezioni principali del nostro museo riguardano la Fisica e la Medicina nel Sette-Ottocento. All'incrocio di queste collezioni si trova un preparato particolare: il calco in gesso del cranio di Alessandro Volta, realizzato nel 1875. Del notissimo inventore della pila abbiamo
molte statue e ritratti, spesso non somiglianti gli uni agli altri.
Ci siamo quindi posti la domanda se il suo cranio potesse dare qualche indizio sul suo aspetto e, una volta ottenuto il sostegno della regione (L.r. 39/74 - Condividere il patrimonio museale universitario: nuove modalità di fruizione rivolte anche agli utenti con disabilità sensoriali), ci siamo rivolti al dott. Davide Porta, del Laboratorio di Antropologia e Odontologia forense dell’Università degli studi di Milano, esperto nelle metodiche di ricostruzione facciale in casi forensi e in soggetti antichi. Queste metodiche, applicate a soggetti senza identità, consentono di trasformare i dati ottenuti dallo studio antropologico in un volto che risulta utile all’identificazione nei casi recenti e consente di ‘riportare in vita’ persone scomparse da tempo.
Benché il volto sia solo in parte influenzato dall’architettura ossea sottostante, le tecnologie moderne ci hanno offerto la possibilità di ottenere oggi, a quasi duecento anni dalla sua morte, un nuovo ritratto del viso dello scienziato comasco.”
Ci siamo quindi posti la domanda se il suo cranio potesse dare qualche indizio sul suo aspetto e, una volta ottenuto il sostegno della regione (L.r. 39/74 - Condividere il patrimonio museale universitario: nuove modalità di fruizione rivolte anche agli utenti con disabilità sensoriali), ci siamo rivolti al dott. Davide Porta, del Laboratorio di Antropologia e Odontologia forense dell’Università degli studi di Milano, esperto nelle metodiche di ricostruzione facciale in casi forensi e in soggetti antichi. Queste metodiche, applicate a soggetti senza identità, consentono di trasformare i dati ottenuti dallo studio antropologico in un volto che risulta utile all’identificazione nei casi recenti e consente di ‘riportare in vita’ persone scomparse da tempo.
Benché il volto sia solo in parte influenzato dall’architettura ossea sottostante, le tecnologie moderne ci hanno offerto la possibilità di ottenere oggi, a quasi duecento anni dalla sua morte, un nuovo ritratto del viso dello scienziato comasco.”
Venerdì 5 maggio quando avete inaugurato la
mostra erano presenti numerosi visitatori ed il giorno seguente il quotidiano
locale ha dedicato ampio risalto all’evento.
Stiamo assistendo ad un risveglio dell’attenzione nei confronti delle
iniziative culturali?
“Questa è la nostra speranza, in parte
confermata anche dall’aumento del numero di visitatori del museo. Non solo la stampa locale ha dato risalto
all’evento, ma la grande notorietà di Volta e la particolarità dell’evento
hanno senz’altro favorito l’attenzione della stampa. “
Quali sono le principali attrattive offerte dal Museo Storico
dell’Università di Pavia?
“Nel museo è possibile compiere un “viaggio
nel tempo”, entrare a contatto con grandi scoperte e invenzioni, come quelle di
Volta, che ha cambiato il nostro mondo, o di Camillo Golgi, che ha posto le
basi delle moderne neuroscienze.
Gli oggetti e i reperti conservati nascondono storie affascinanti, possono suscitare emozioni forti e fanno comprendere le modalità della ricerca e della didattica dei secoli passati.”
Gli oggetti e i reperti conservati nascondono storie affascinanti, possono suscitare emozioni forti e fanno comprendere le modalità della ricerca e della didattica dei secoli passati.”
Esplorando il vostro sito internet abbiamo
notato che il Museo Storico offre la possibilità di poter fruire su
prenotazione del servizio di visite guidate, sicuramente un indubbio vantaggio
per poter apprezzare appieno le vostre collezioni
“Si,
il museo è aperto il lunedì pomeriggio, il mercoledì e il venerdì mattino e ogni
quarto sabato del mese (al pomeriggio), ma è possibile prenotare visite guidate
anche in altri giorni e orari.
“Nella mission del Museo Storico rientra anche la volontà di creare un coinvolgimento con la città di Pavia ed il suo territorio, quali sono gli strumenti che utilizzate per il raggiungimento di questo risultato?
“Nella mission del Museo Storico rientra anche la volontà di creare un coinvolgimento con la città di Pavia ed il suo territorio, quali sono gli strumenti che utilizzate per il raggiungimento di questo risultato?
“Siamo senz'altro molto interessati a coinvolgere gli abitanti di Pavia e del suo territorio. Dal punto di vista tecnico, cerchiamo il coinvolgimento tramite il sito web, Facebook e Instagram.
Tramite questi canali e la comunicazione tradizionale cerchiamo di informare tutti gli interessati delle varie iniziative che proponiamo, come visite tematiche, esposizioni e laboratori che fanno particolare riferimento alla storia dell'Università e del territorio.
Tramite questi canali e la comunicazione tradizionale cerchiamo di informare tutti gli interessati delle varie iniziative che proponiamo, come visite tematiche, esposizioni e laboratori che fanno particolare riferimento alla storia dell'Università e del territorio.
Che importanza ritiene possa avere la
fotografia come fattore di promozione del Museo Storico
“Pensiamo che le immagini possano catturare
l’attenzione, stimolare la curiosità, creare emozioni, lasciare un ricordo
forte, perché le immagini si fissano nella memoria più facilmente delle parole.”
@fotopavia, la nostra gallery di
condivisione fotografica di Pavia e provincia ha conosciuto il Museo Storico e
le sue attività attraverso il profilo Instagram. A quando risale il vostro
sbarco in questo popolare social network e quali sono state le motivazioni alle
base di questa scelta?
“Il nostro profilo Instagram è molto
recente, risale all’inizio di febbraio.
Era nostra intenzione creare una comunità non solo reale ma anche virtuale,
con cui condividere le tante immagini di cui disponiamo, ciascuna legata a
oggetti e personaggi del museo e alle storie dietro ad essi nascoste.
Storie
che si intrecciano spesso con luoghi e testimonianze della città nei suoi vari
periodi storici.La comunità di Instagram ci è parsa più aperta rispetto ad altre piattaforme e più interessata alla particolarità delle nostre collezioni"
In
attesa di condividere con il Museo per la Storia dell’Università di Pavia le prossime
iniziative in programma, ringraziamo nuovamente la Prof. Lidia Falomo per il
tempo che ci ha dedicato.
Commenti
Posta un commento